Mandriva, Firefox e Flash Player

Dopo l’installazione di Mandriva, in genere cambio tipo di Firefox. Disinstallo l’rpm del pacchetto Mandriva ed installo Firefox originale, il tarball scaricato direttamente dal sito di Firefox.
Perché questo? Perché così ogni volta che esce una versione aggiornata del navigatore la posso installare in tempo reale, invece che aspettare che sia creato l’rpm, ed in più a volte ho trovato problemi a vedere i filmati flv, quelli di Flash Player.

A volte ho trovato dei problemi ad installare Flash Player sulla versione originale di Firefox a causa di istruzioni obsolete sul sito di Adobe Flash Player. Qui di seguito potrete avere qualche suggerimento per ovviare alle suddette difficoltà.

Si tratta di Mandriva2010.0, Firefox 3.6.3 e Adobe Flash Player 10.0.45.2

Primo passo – L’installazione di Firefox

Dopo aver disinstallato, con Gestione Software Firefox e relative dipendenze, scaricate il nuovo Firefox da http://www.mozilla-europe.org/it/firefox/

Decomprimetelo nella vostra cartella Home; risulterà una cartella chiamata firefox.

Rendetela nascosta, rinominandola e mettendoci il punto davanti: .firefox

Ora inserterla nel Menù di Avvio delle applicazioni (il pulsante in basso a sinistra).

Con il tasto dx cliccate sul pulsante predetto e scegliete Modifica il menù, si aprirà una finestra chiamata Editor di menù KDE. Selezionate la voce Internet e cliccate con il tasto dx, scegliendo Nuova voce. Si aprirà una finestra in cui scrivere il nome Firefox, e all’invio una nuova finestra con un modulo a destra. Nella descrizione scrivete a cosa serve Firefox (tale descrizione apparirà quando passerete il cursore sull’icona). Nel commento mettete delle ulteriori informazioni se vi servono, e poi nel comando, se non vi ricordate l’indirizzo preciso, sfogliate, con l’icona a dx, la Home. Probabilmente nella nuova finestra Home non troverete subito la cartella .firefox, in quanto è una cartella nascosta, quindi dovrete rendere visibili i file nascosti premendo la prima icona in alto a dx (la chiave inglese); nel menù che si aprirà sceglierete Mostra i file nascosti. Una volta che nella finestra appariranno tutte le cartelle, entrate in .firefox e cliccate sul file firefox. Nel modulo ora apparirà il percorso.

Ora bisogna aggiungere l’icona con la volpe di fuoco. Cliccate sull’icona in cui c’è il punto interrogativo (a dx del nome); smarcate Altre icone, sfogliate e andate nella cartella .firefox, e nella subcartella icons: cliccate ora su mozicon128.png. Così apparirà l’icona del programma.

Salvate e uscite.

Ora potrete avviare Firefox dal menù, come tutti gli altri programmi.

Secondo passo – L’installazione di Flash Player

Se navigate nelle diverse pagine vi accorgete che i filmati flash non si vedono, in quanto non risulta installato Adobe Flash Player.

Cliccate nel link in cui vi dice che potete scaricare l’applicazione. In genere tale link vi porta su http://get.adobe.com/it/flashplayer/

Nel menù a tendina scegliete File tar.gz. per Linux (attenzione, se navigate con Windows, probabilmente non vi apparirà subito Flash Player per Linux).

Scaricate il file salvandolo in una cartella di vostra scelta, dove poi lo decomprimerete.

Qui cominciano le istruzioni per l’installazione obsolete. Infatti sulle istruzioni vi dicono di

– Estrarre il file. Verrà creata una directory denominata install_flash_player_10_linux.
– Nel terminale, individuare questa directory e digitare ./flashplayer-installer per avviare il programma di installazione. Fare clic su Invio. Il programma di installazione vi chiederà di chiudere il/i browser.
– Una volta completata l’installazione, il plug-in verrà installato in Mozilla. Per verificare, avviare Mozilla e scegliere Guida > Informazioni sui plugin dal menu del browser.

Dimenticate queste istruzioni!

Quello che verrà estratto sarà il file: libflashplayer.so

Questo lo dovrete o spostare o copiare nella cartella plugins, in .mozilla

Solo che tale cartella non esiste (ne esiste una chiamata extensions, che però non fa al caso nostro), quindi dovrete crearne una: tasto dx → Crea nuovo -> Cartella e datele il nome plugins.

A questo punto copiateci dentro il file libflashplayer.so e l’installazione è terminata.

Da notare che se tale file viene installato in un posto sbagliato (in extensions o in .mozilla, oppure se qualche lettera è maiuscola invece che minuscola), al momento dell’apertura di filmati flv (ad esempio quelli di Youtube), o non sentirete il suono o non li vedrete affatto ricevendo un messaggio di errore che vi richiede di installare il Decoder mpeg-4 AAC, acquistandolo da Fluendo. Hai voglia a cercare informazioni su tali codec.

A quanto pare basta molto meno.

Spero che questo piccolo tutorial possa essere utile a qualche principiante.
 

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Lettere col circonflesso in esperanto

Cercate il file Xmodmap (attenzione alla maiuscola iniziale) con locate oppure find.

Nella mia distribuzione (Mandriva) il percorso è

/etc/X11/Xmodmap

Copiatelo nella vostra directory home:

[nomeutente@localhost ~]$ cp /etc/X11/Xmodmap /home/vostronomeutente/.Xmodmap

(oppure se già siete nella directory home basta: cp /etc/X11/Xmodmap .Xmodmap). Potete anche copiarlo in modalità grafica con Konqueror. Il puntino prima del nome serve per renderlo un file nascosto.

Se non avete nella vostra distribuzione tale file, potete crearlo con un editor (anzi a volte potrebbe essere anche meglio crearlo) inserendoci il keycode, che avrete estratto, seguendo le istruzioni che seguono.

Aprite .Xmodmap con un programma editor di testo, ad esempio kwrite.
Vedrete qeuste righe:

——————-
!
! This is the "Xmodmap" file for Standard Keyboards with Windows keys.
!
! If you want to have other keymappings for special X-Terminals, just
! create a "Xmodmap.${DISPLAY}" file with the according changes.
!

keycode 22 = BackSpace
keycode 115 = F13
keycode 117 = Menu

——————
Tutto ciò che è scritto dopo i punti esclamativi non vi interessa.

Alla lista dei 3 keycode (la configurazione dei tasti che servono per ritornare indietro, per creare f13, e per vedere il Menu) dovrete aggiungere il tasto "morto" (=un tasto che non fa muovere il cursore, se non accompagnato da altro tasto) che servirà a far creare il circonflesso sopra le lettere. Ci sono diverse scelte, ad esempio AltGr (a destra della barra spaziatrice), oppure il tasto con il simbolo "Windows" a destra di AltGr. Se usate il tasto AlGr rischiate di perdere qualche lettera che veniva creata con questo tasto, ad esempio ¢ ß ŋ, mentre se usate il tasto "Windows" non perderete nulla visto che se siete su Linux non usate Windows.

Ora dovete capire qual è il codice di detto tasto.

Se non lo avete, scaricate il programma xev. Per vedere se lo avete, aprite una console e digitate:

[nomeutente@localhost ~]$ which xev

Se esce questa risposta: /usr/bin/xev (magari con diverse directory), allora l'avete installato, altrimenti scaricatelo con il vostro gestore di installazione programmi.

Una volta scaricato, aprite la console e lanciatelo:

[nomeutente@localhost ~]$ xev

Si tratta di un mappatore dei tasti. QUindi nel momento che lo lanciate appaiono diverse scritte in console e ogni volta che premete un tasto, ne appaiono di nuove con le informazioni relative a quel tasto che avete premuto. Nel nostro caso vi dovrebbe apparire
———————

KeyPress event, serial 28, synthetic NO, window 0x1c00001,
root 0x57, subw 0x0, time 3002228, (-3,771), root:(0,799),
state 0x0, keycode 116 (keysym 0xfe52, dead_circumflex), same_screen YES,
XLookupString gives 1 bytes: (5e) "^"
XmbLookupString gives 0 bytes:
XFilterEvent returns: True

KeyRelease event, serial 31, synthetic NO, window 0x1c00001,
root 0x57, subw 0x0, time 3002319, (-3,771), root:(0,799),
state 0x0, keycode 116 (keysym 0xfe52, dead_circumflex), same_screen YES,
XLookupString gives 1 bytes: (5e) "^"
XFilterEvent returns: False

———————

Lasciate da parte tutte le altre informazioni e ponete la vostra attenzione sul numero dopo keycode che nel nostro caso è 116 (se fosse un altro tasto sarebbe un altro numero, naturalmente). Attenzione che il numero non è sempre lo stesso, anche sullo stesso computer e su due versioni della vostra distribuzione. Controllate sempre con xev.

Ora conoscete il numero di codice del tasto "Windows".

Scrivete keycode 116 = dead_circumflex in fondo alla lista dei tre (o più) keycode del file .Xmodmap, andate a capo e salvate il file.

Oppure se non avete tale file potete crearlo, salvando tale linea all'nterno del file e nominandolo come sopra.

Questa configurazione farà sì che il tasto Windows premuto insieme ad una lettera vi ponga sopra il circonflesso.

Ora che il file è configurato serve che sia lanciato con l'omonimo programma xmodmap (notare l'iniziale minuscola).
Controllate di avere installato tale programma con il comando: which xmodmap (se non l'avete, installatelo). Una volta installato, scrivete

[nomeutente@localhost ~]$ xmodmap ~/.Xmodmap

La tilde equivale a /home/vostronomeutente, e si scrive con AltGr+ì (potete anche scegliere di scrivere il percorso completo).

Ora se provate a scrivere una lettera circonflessa: "Windows"+c vedrete il risultato. Se tenete premuto anche il tasto maiuscolo la ĉ sarà Ĉ.

Se provate ora a scrivere la ŭŬ, vi uscirà ûÛ. Eh sì, la configurazione che avete dato al tasto "Windows" è quella di creare gli accenti circonflessi, non gli accenti latini delle vocali brevi. E allora, vi chiederete, mi devo tenere la lettera u con il circonflesso? No, un altro piccolo sforzo e l'opera sarà completata. Dobbiamo ingannare il programma che amministra i tasti e per farlo dobbiamo modificare il file che dice ai tasti il comportamento da avere (mi perdonino i puristi). Il file da modificare è Compose (iniziale maiuscola). Cercatelo con il comando find o locate. Ce ne sono diversi, quello che interessa a noi è nella directory en_US.UTF-8/. Nella mia distribuzione il percorso completo è
/usr/share/X11/locale/en_US.UTF-8/Compose

Ora, attenzione, perché per modificare questo file dovete essere root.

Aprite il file Compose con un editor di testo (in modalità root) e se sapete come fare, visualizzate il numero delle righe (non è necessario ma è più comodo per trovare le sostituzioni da fare). Infatti, in pratica dobbiamo scambiare la û con la ŭ e la Û con la Ŭ.

La u con l'accento esperanto si chiama <dead breve u> (dalla u breve latina) mentre la circonflessa <dead circumflex u>.

Dovreste trovare queste righe:

<dead_breve> <u> : "ŭ" ubreve
<dead_breve> <U> : "Ŭ" Ubreve
(nel mio Compose sono la riga 317 e 318)
<dead_circumflex> <u> : "û" ucircumflex
<dead_circumflex> <U> : "Û" Ucircumflex
(queste altre sono le righe 472 e 473)

[nella Debian, ad esempio non sono alle stesse linee, e le lettere hanno una definizione leggermente diversa:

<dead_breve> <u> : "ŭ" U016D # LATIN SMALL LETTER U WITH BREVE
<dead_breve><U> : "Ŭ" U016C # LATIN CAPITAL LETTER U WITH BREVE
<dead_circumflex> <u> : "ŭ" U016D # LATIN SMALL LETTER U WITH BREVE
<dead_circumflex> <U> : "Ŭ" U016C # LATIN CAPITAL LETTER U WITH BREVE ]

 

Ora con taglia e incolla dovreste scambiare quello che sta dopo i due punti (:) in modo che dopo lo scambio risulti:

<dead_breve> <u> : "û" ucircumflex
<dead_breve> <U> : "Û" Ucircumflex

<dead_circumflex> <u> : "ŭ" ubreve
<dead_circumflex> <U> : "Ŭ" Ubreve

(Alternativa: potete sostituire solo le u con il circonflesso, lasciando al loro posto quelle con la breve, se pensate che non vi debbano servire in un futuro)

Salvate il file e chiudete.

Ora quando premete il tasto "Windows"+u avrete la nostra ŭ.

Quindi ogni volta che aprite il computer dovreste lanciare il programma xmodmap per configurare secondo il file .Xmodmap. Per automatizzare tutto ed avere le lettere esperanto ogni volta che aprite, senza fare nulla, dovete modificare l'ultimo file: .bashrc (file nascosto) che si trova nella vostra directory home.

Lo aprite (da utente normale) e prima di "fi" (chiude la sequenza dei comandi) aggiungete una riga con scritto xmodmap ~/.Xmodmap. Salvate e chiudete. Ora è veramente tutto. In qualunque programma potrete scrivere le lettere premendo il tasto "Windows"+c,g,u, ecc.

Attenzione che tale sistema non sempre funziona: ad esempio in rete su firefox o su google non si scrivono.

Per un maggior approfondimento sull'esperanto con LInux, si veda anche la pagina di Bertilo (in esperanto).

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